Friday, November 13, 2009

...leaving Arcosanti

South West table @ Cafe on Crafts III Building

Piove. Il mio ultimo giorno ad Arco e' il mio primo giorno di pioggia negli States. Il villaggio e' spoglio dei piu' celebri personaggi in visita all'expo di Phoenix, ieri abbiamo raccolto le olive e salutato le ultime foglie ormai distanti nel vento teso del canyon; non me lo aspettavo cosi'. Irriconoscibile ultimo giorno in Arizona, una terra che stupisce ad ogni passo per la sua imprevedibilita' in un pero' costante orizzonte. Ma ogni posto ti saluta in un modo diverso e allora ciao alla mia Arco dove il tempo vola e dove sempre fai ritorno la domenica sera, una manciata di miglia autostradali notturne per raggiungere questo posto in mezzo al niente. Grazie per le esperienze e le mille idee che possono nascere solo dall'incontro di cittadini da tutto il mondo: mi piace ricordarla per quello che e' stata, un caos furibondo dove trovi incredibilmente la tua posizione e tutto inizia a girare lentamente intorno a te.

Main items of the day
Render mentre fai i bagagli e inaspettatamente tutto rientra nello zaino...possibile?

Song of the day
The girl in Byakkoya - Hirasawa Susumu

Animal of the day

Il topo catturato in cucina e scompaso tra le fauci di Monsoon, il gatto rasta

Movie of the day
The Big Lebowski

P.s.
Prima di tornarmene nel vecchio continente mi faccio una centrifuga nelle citta' della West Coast: Vancouver, Seattle, San Francisco e Los Angeles in nove giorni.
Spero di potervi aggiornare lungo la via, altrimenti grazie per avermi seguito, spero di avervi comunicato almeno un po' delle mie emozioni e a presto!

Alfonso & Me
on a "convertible"
Cadillac






My place in Crafts III








All Souls procession
@ Tucson







E per finire una chicca: The Arcology

Tuesday, November 3, 2009

...Las Vegas (or...crossing borders)

"Lat's give that boy a ride! - what? no! we shouldn't stop here: it's a bat country!"

Non sei a Las Vegas finche' non capisci che e' il momento di spegnere il cervello; tre km di follia primitiva, Parigi, Roma, Venezia, Luxor, New York, Tortuga, Hollywood, Sahara e il castello incantato della Disney, tutto a portata di mano, tutto ti prende per mano. I Beatles in concerto dentro la priamide tra obelischi e poster dell'imminente spettacolo erotico, cavalieri a cavallo tra le slot machines dove giocano scimmie vestite da polizziotti, peepshow al MetroGoldwinMayer: dentro palazzo ducale, il party di halloween vuol dire qualsiasi tipo di maschera ridotto a un bikini colorato piu' addobbi e gingilli o, a scelta, coda.
La citta' non dorme mai, ma soprattutto non dorme di notte quando la polizia impotente osserva il delirio e interviene solo allo sfascio. Camminare ai bordi della Strip e' non rendersi conto del dove perche' tutto e' progettato per stupire ad ogni passo; il mio marciapiede finisce improvvisamente in passaggi pedonali scenografici sopra le 12 corsie del boulevard che mi conducono dritto dentro il prossimo casino' o shopping mall, musica ovunque. Una volta dentro tutto brilla e urla che se hai gia' un po' di nausea e' il colpo finale: i percorsi sono studiati appositamente per far girare in tondo e le uscite sono porte anonime, vetri scuri e materiali poco appariscenti, accuratamente mascherate dietro angoli, scale e muri di slot machines in un disperato tentativo di rapimento.
A Camelot ricevo gratuitamente una player card con il mio nome, mangio al 50% e se la presento ad altri casino' me ne daranno un'altra con 10$ di credito (ma solo alle slot, tanto e' deciso che perdi), li gioco al Bellagio per ragioni cinematografiche (aperte le scommesse per il piu' veloce che indovina...) e vinco 2 illusori dollari.
Nella notte dal cielo di schermi giganti e incandescenti, fiumi di persone con drink in mano, tra spettacoli di fontane, lava e assalti a navi pirate, assaltano le pirate(sse) che ballano e abbracciano in maschera, dietro la maschera, che cosi' tutto e' permesso tanto e' halloween e tanti auguri al Ponto!

Main items of the day
Casino' che vendono sogni di vincita, negozi che vendono di tutto, donnine che vendono "divertimento", messicani che vendono bigliettini delle donnine che vendono divertimento, sbattendoli sulla mano sinistra prima di porgerli con la destra

Song of the day
Paper Planes - M.I.A.

Animal of the day
Microcane con occhiali da Elvis

Movie of the day
Fear & Loathing in Las Vegas

Paris
scala 1:2










New York
scala 1:2
+ rollercoaster






The Venetian
@ Las Vegas Boulv.







Grand Canal
shopping mall
@ 2nd floor
(fake sky, of course!)





Halloween Party time
@ Palazzo Ducale







Luxor
monorail station






Wednesday, October 28, 2009

...Monument Valley

In the Valley

Metti un film a caso, sulla strada, e il deserto americano, metti un bel tramonto, il vento, ombre lunghissime, polvere rossa e occhi chiusi dal sole: questa e' Monument Valley, il sogno americano da generazioni, la liberta' piu' della statua della liberta', forse un po' di ribellione, l'isolamento per pensare di essere al centro del mondo. Arriviamo nel buio, di notte, nascosti da alcune nuvole che coprono la luna, poche luci indicano il parcheggio visitatori, nessuno in giro. La Jeep di Joseph ci fa da casa, un buon materasso nel cassone del pic-up ci assicura un riposo dignitoso ma non ci protegge del gelo che scende dalle montagne, meno2. Dopo una notte passata a chiudere gli occhi, appare davanti all'aurora una parete verticale arancione che raccoglie all'improvviso i primi raggi del sole, quelli che ancora non hanno raggiunto la piana, mi giro e sono circondato da giganti arrivati nottetempo cosi' vicini e imponenti che non ci credo che non li ho visti la sera prima.
Siamo a scendere nella valle, labirinto di polvere, rocce e cavalli, continua ad esserci poca gente in giro, bene. Saltiamo di vallicola in vallicola e il paesaggio cambia ogni volta, fino ad aprirsi sulla piana principale inondata dal sole; senza un'ombra in vista che dia una dimensione ai monumenti, sembra ancora di piu' un'immensa scenografia. Il grande albergo al centro visitatori e' solo una piega in uno dei numerosi orizzonti, non per una sua qualita' architettonica, ma perche' fortunatamente sovrastato dalla forza di tutto quello che sta intorno.

Main items of the day
Fast food meals, 800 Miles on 28 gas' gallons

Song of the day
Time - Pink Floyd

Animal of the day
Piccoli mustangs allo stato brado

Movie of the day
Easy Rider

Dust & wild horses








Me & Joseph's truck








From the valley

...(B)hollywood?

Understood? Spllllendid!

Se vivi a poco piu' di un'ora d'aereo da Los Angeles capita di incontrare per la strada troupe televisive o registi alla ricerca di spot e tramonti ideali. E' particolare pero' quando ti suonano il campanello, scusi dicono, posso girare un film a casa sua, prego, attenti a non sporcare la moquette. Giovedi' scorso arriva ad Arco una pittoresca carovana che si accampa nel visitor's parking per due giorni; producer londinese, coordinatore americano, regista dalla City pure lui con moglie e microbimbo al seguito, tecnici vari in prestito da LA, obiettivo girare un documentario postapocalittico e per la location hanno fatto centro! La storia di un futuro spazzatura, dove si puo' morire per un taglio non disinfettato narrata attraverso la vita di una famiglia che ha perso tutto. Ok, trama deboluccia, mi informo meglio ed ecco scopro che ci sono anche razziatori-rivenditori con fucili esagerati e occhiali da sole, camion blindati e "tough guys with guns to keep the place clear and fight zombies rising at the dusk from that graveyard (che hanno costruito vicino alla mia finestra)" e' un vero B-movie antico stampo! Poi hanno cambiato il copione che gli zombie non ci sono piu', solo una pestilenza ad azzerare il finale. Chiedo ad Erin, posso esseci vero? mmh adesso chiedo, e si', hanno bisogno di comparse! E cosi' mi capita di essere in una produzione hollywoodiana per un documentario chiamato "After Armageddon" che manderanno niente popo' di meno che su History Channel (o Discovery, ancora da decidere) a rotazione, a partire da Febbraio! Giro tre scene, come contadino, come compratore di riso e armi dai razziatori, come commensale e soccorritore del protagonista che ha avuto un collasso, tutto in abiti straccioni stile Altri di Lost, non chiedevo altro e ci guadagno pure due verdoni!

Main items of the day
Cibo vero da mangiare nella scena del banchetto: dura solo 10min e ci diamo tutti dentro per poi scoprire che va girata sei volte da angolazioni diverse...credo che nell'ultima ripresa sia davvero palese la noia del solito cibo povero che affligge i commensali!

Song of the day - NOW WITH LINK!
Make your own kind of music - Bobby Sherman

Animal of the day
-missing-

Movie of the day
After Armageddon

Last supper








Being Professional
is sooo important...

Friday, October 23, 2009

...Grand Canyon & Antelope Canyon

One minute to sunset

Alle 5.30 di mattina siamo pronti per partire solo io e Joseph ma lui soffre d'insonnia e insieme andiamo a svegliare gli altri. La Mazda noleggio ha sei posti e lascia Arco al completo e nel silenzio di chi dorme nelle case o continua a farlo in macchina, guida Paolo. Un'ora e mezza dopo siamo a Flag(staff) e ci fermiamo per la "colazione americana" che ti viene voglia di mangiare ancora alle sei di sera ma non e' proprio proprio l'originale del southwest mi spiega Joseph: con il suo texas style che vuol dire fare il carino con le cameriere ci beviamo il caffe' gratis. Due ore dopo Felipe si sveglia e in effetti siamo al Grand Canyon National Park, parcheggiamo e poco dopo inizia lo spettacolo di sole e roccia senza acqua che il colorado e' cosi' in basso che non si vede proprio se non alla fine di un piccolo hike sulla cresta del monte, anzi no, sul bordo della pianura e questa e' la novita': il nord Arizona e' mediamente sui duemila metri, l'altipiano del colorado sui duemilaecinque e il fiume e' piu' di un chilometro e mezzo sotto.
La vastita' dello spazio e' immisurabile per la complessita' del luogo e perche' tutto e' fuori scala che non ti rendi conto se non vedi l'aquila che vola sotto di te giu' nel canyon finche' e' troppo piccola per segiurla. Aspettiamo il tramonto, ogni cosa viva nel parco trova un posto lontano da tutto per isolarsi e abbracciare il vento che invade lo spazio vuoto subito dopo il calar del sole, qualcuno suona un flauto.
Guidiamo nelle notte fino a Page, ai confini con lo Utah, ci arriviamo alle nove di sera e nessuno ci da una stanza, nessuno si fida di giovani arrivati dopo il tramonto senza prenotare, nessuno tranne Bob che per 50$ ci da un appartamento con due camere matrimoniali, cucina e due divanoni in salotto, dormiamo tutti comodi con 8$ a cranio, tutti tranne Jimi che si e' fatto fregare sul resto e ha pagato due pizze 45$.
Nel posto piu' statunitense della storia, Harley Davidson, bandiere sudiste, selle di cavallo, cappelli da cowboy, panze rotonde e fucili ai muri, troviamo la colazione veramente southwestern tanto decantata: cotolettone di manzo con un'abbondante salsa bianca e verde sopra, due panini dolci da mezzo chilo con la stessa salsa (servita separatamente pero'), passata di fagioli stile Bud Spencer e due uova al tegamino. Tutto questo e' UNA porzione.
Provo anch'io il texas style, funziona: spremuta d'arancia gratis e un dollaro di sconto alla cassa!
Guido sopra un'immensa diga sul fiume colorado, mi sa tanto di Mose, ci fermiamo solo un momento al Lake Powell, cioe' la parte di Gran Canyon allagata dalla diga, particolarissimo: acqua blu su roccia rossa, nessun albero.
Saliamo sopra un monster truck guidato da Sam un ragazzo nero evidentemente sovrappeso che ci fa da guida all'Antelope Canyon, piccolo gioiellino incastrato in un mare di sabbia, che ti lascia a bocca aperta passo dopo passo mentre entri sempre piu' in profondita'.
Il ritorno e' noioso ma ci rifermiamo a Flag per la cena, la cameriera e' un'attrice che ha recitato un mese fa ad Arco, ci riconosce, inutile dire che stile applichiamo e il gioco e' fatto, organizzata la serata con birra biliardo e una band da LA che suona punk rock. Torniamo sfatti e soddisfatti.

Main items of the day
Freccia Navajo, tessera di sconto al Safeway

Song of the day
More than a feeling - Boston (ovviamente versione airband)

Animal of the day
Eagles in the Canyon

Movie of the day
Favela rising

The Crew (from left):
Paolo, Joseph, Felipe
Jimi, Chris, Me






Nice 'n deep








Antelope Canyon











Antelope Canyon

Tuesday, October 13, 2009

...Tucson

Tucson from the A Mountain or: the neverending campsite

Dan ha lavorato tre anni ad Arco nel construction dept. e conosce tutti; noi lo incontriamo nel suo monolocale all'angolo tra una strada qualsiasi e un'altra, edificio di inizio secolo in legno. Oggi lavora come operaio e pero' decide anche gli interni e sta costruendo una casa che ci ha fatto vedere con il caminetto nella camera da 40mq, accessoriata con quattro piccoli vani (closet e changing room, bathroom, e altri due spazi di cui ignoro l'utilizzo). L'opera continua con altre tre camere, due per gli ospiti e una zona giorno che e' ricavata all'interno di un vecchio fienile: inutile decantarne la vastita' nelle tre dimensioni, dico solo che nella zona della cucina ci potrebbe stare tranquillo un duplex dove passerei volentieri i miei giorni! Ma dan e' soprattutto un cantante di un gruppo nuovo nuovo e fa avanti e indietro Tucson-L.A. per provare con la band, li ho sentiti, sono bravi e registreranno a Dicembre: in bocca al lupo, ma soprattutto posso dire che il mio cicerone a Tucson e' stata una rockstar!
Dopo essere stati introdotti al cibo americano quello vero (pizzona, hamburger e messicano al quartiere latino) ci rilassiamo in uno dei numerosi locali delle 4th Av, l'unica starada "viva" della citta': mi fa una buona impressione ed infatti e' la via che collega il centro con il campus universitario, un sacco di gente giovane, musica e arte. Il badge di Young Soo funziona ancora dopo un anno dalla laurea ed entriamo alla facolta' di architettura dove incontriamo una sua vecchia amica, ci ospita per la notte a casa sua, grande, lascio la mail per contraccambiare, nel caso. L'Arizona University oltre ad essere costosissima e' un'isola nel disastro della citta' senza confini, la puoi vedere da lontano e riconoscerne gli alti edifici di mattoni rossi o di altro materiale, basta che sia colorato di rosso. E' bello passeggiare per il parco centrale dove affacciano tutte le aule di qualsiasi facolta' e fermarsi a guardare un paio di inning di un quadrangolare di softball. Prendo una felpa con il logo.
La via per il ritorno e' lunga e la allunghiamo unteriormente con numerose soste, la prima al Saguaro National Park, l'apoteosi del cactus arizoniano, la seconda alla A mountain, un picco con una grossa A dipinta con i colori della bandiera, e una gita alla Lemon mountain, tremila metri in cima ai quali troviamo un resort per lo sci che sembra una copia della Val Gardena, incredibile e assolutamente fuori luogo, ma ci sta, sembra un qualcosa atterrato per caso su una montagna isolata in un deserto caldo, protetta da due chilometri di aria e nuvole. Nota tecnica: la vegetazione ad alto fusto inizia a manifestarsi dai duemila metri in su. Percorriamo l'autostrada fino a Phoenix, non c'e' il treno che collega le due principali citta' dell'arizona, solo 200 km di asfalto, sabbia, pepsi e hotdogs.

Main items of the day
Beers, muscle cars and cheerleaders

Song of the day
Master of Puppets - Metallica

Animal of the day
Gila Monster

Movie of the day
Kill Bill - Volume I

Petroglyphs @
Saguaro National Park







Young Soo & Lindsey
on Lemon Mountain
lookin' for...what?






Ski Resort @
Lemon Mountain

...Second Mesa

no pictures available

Il villaggio Hopi non esiste. Case rimorchio fatiscenti, cani sporchi e nessun obiettivo, vento forte e freddo la sera, vento forte e sabbia di giorno. Non c'e' niente da fare, tutto sta cadendo a pezzi, tutto sa di mais, iniziando dalla zuppa verde che ricevo a colazione: mais lesso poi macinato grosso, poi tostato e macinato fine, aggiunto a mezza pentola d'acqua e cenere di un particolare arbusto bruciato a tale scopo. Ne mangio poco ed e' abbastanza, e' un gusto che resiste fino a sera, dopo il caffe'. Diamo una mano a raccogliere cespugli, saranno cesti a futura fattura: muoviamo quattro macchine per 70 miglia, siamo in tutto quindici persone. Dopo un'ora ci dicono che va bene basta cosi', mah penso io, che ne valga la pena? forse, ma la domanda mi resta in mente troppo a lungo: siamo venuti qui per aiutarli a fare una cosa che sanno gia' fare e per la quale si impiega una sola giornata, se qualcuno ha l'animo in pace che ha fatto una buona azione non lo capisco io, che si vuole offrire noi la possibilita' di un riscatto non si puo' proprio accontentarsi. Scopro che stiamo risistemandogli il camion portando un pezzo di ricambio alla volta ogni due settimane e questi non fanno nulla tutto il giorno, tanto ricevono settecento dollari al mese dal Washington che bastano e avanzano. Andiamo ad insegnare a come riparare il camion piuttosto, no? facciamo vedere come costruiamo qui ad Arco che magari risparmiano un po' in combustibili e non si uccidono di fumi eccetera, se poi scopri che non gli interessa, che si accontentano di quello che hanno allora pace, va bene cosi' ci abbiamo provato.
Tuba e' una citta' navajo poco distante, novemila persone di cui cinquemila disoccupate beneficiarie dell'assegno se non lasciano la riserva, il resto fa il muratore a Phoenix o Albequerque o qualche altra grande citta' o fa il soldato di prima linea in Afghanisatn o in Iraq o in qualche altra guerra statunitense, per tenere il gasolio a 30cent al litro, cosi' non costano tanto la macchina e il riscaldamento e il risparmio va a finire in alcool e aria condizionata. Ritorno e conservo il freddo pungente della sera e lo spettacolo dello sconfinato paesaggio scoperto la mattina e perduto il pomeriggio in un'altrettanto spettacolare tempesta di sabbia: nebbia in val padana!

Main items of the day
Jaca plants & picup riders

Song of the day
Hurricane - Bob Dylan

Animal of the day
cane rognoso

Movie of the day
Il segreto di Nimh