Sunday, August 30, 2009

...Arcosanti (via Phoenix)


Primo giorno negli states, quando lo dico in giro rispondono in un grande sorriso: "you got a lot to see!". E' quasi impossibile girare a piedi, dopo mezz'ora e un miglio (tutto sembra essere distante un miglio da qualsiasi altra cosa) i piedi scottano e l'acqua nella bottiglietta che tieni in mano e' buona solo da buttar via. Incredibilmente in un solo giorno riesco nel mio intento di comprare un pc nuovo, con tanto di mouse e valigatta, tutto in mezz'ora (in effetti basta andare nel posto giusto e sei servito e riverito come si deve!).
Devo dire che son rimasto sorpreso di come mi sia trovato bene nei rapporti con le persone, sempre molto gentili e anche un po' ingenui, si impegnano cmq!
Il paesaggio cittadino e' molto triste, casette che sembrano di cartone alte al massimo un piano, e' tutto un'enorme periferia.
Sabato mattina lascio l'hotel: l'autista del mio shuttle e' un ex-camionista "I've been through all the 48s (n.d.r. mainland states)" dice con grande orgoglio, e non esita a far finta di suonare il claxson, tirando a se con la mano destra una finta leva dalla capotta del mezzo "Yyyhaaaaaa! this is the real music I like" e la stazione trasmette un indemoniato countryfolk - God, I can't believe this is real! Mi lascia all'aeroporto dove ho la coincidenza con un altro pulmino direzione Prescott "Take care, young man, have fun but take care, don't show your money, say hallo with your hat and don't trust anybody, any reason!" e' un cowboy dentro!
L'autista dello shuttle per arcosanti non parla, e' anziano, guida, questo e' il suo lavoro e ci tiene a farlo bene, ha un mini frigo in cui tiene l'acqua che offre ai passeggeri ogni 20 miglia, regolare come un orologio svizzero! Usciamo dalla citta', ho la fortuna di sedere davanti e posso perdermi un po' nel paesaggio desertico, tutt'altro che pianeggiante - immagino sia stato facile perdersi al tempo dei pionieri, e' un continuo susseguirsi di mese e canyons - poi eccoli: cactus! come quelli che si disegnano da piccoli, tanti, tantissimi silenziosi abitanti di questa terra di nessuno, alti, magri, bassi, larghi, in gruppo, da soli, di vedetta, di profilo sulle creste delle montagne! sembra che ti osservino, mi sento estraneo, e' una strana sensazione, il signore dietro di me si sta trasferendo a prescott da los angeles, e' in pensione, era a scuola con clint eastwood.
Mi vengono a prendere con un picup scassato, e arrivo ad arcosanti, un villaggio che sembra scassato anch'esso, poi giro un po' a piedi e scopro che non e' cosi': un labirinto di viottoli e porte e stranzette, tutto e' aperto, puoi entrare dove vuoi! "oggi ci sono 64 persone" mi dicono, ne ho viste 9!
Oggi e' domenica e rimetto a posto la stanza, era tutto abbastanza sporco - no, era tutto accatastato li' senza rigore o pensiero. Riordino e spazzo, adesso e' tutto molto piu' comodo e mi sento meglio (perche' sono troppo mitteleuropeo).
Il mio compagno di camera se ne va stamattina torna in Minnesota, con la macchina, via Houston!

Main items of the day
Cactus (ovvio)

Song of the day
Massachusetts

Animal of the day
La puzzola che vive fuori dalla cucina

...Phoenix (via Greenland)

One of the last things I expected to do on the way to Arizona was to take pictures of giant Greenland's glaciers melting in the arctic sea!


Annunciata da piccoli puntini bianchi in mare (cosi' sembrano gli icebergs da 11 km di altezza) ecco che si vede la costa della groenlandia: spettacolo! le catene montuose che salgono dal mare sono di roccia scura e sembrano contenere l'immenso mare di ghiaccio che ricopre l'intera regione: i ghiacciai solcano le valli e arrivano fino in mare, come bianca lava di un vulcano ibernato nel tempo. dura poco, l'arereo lambisce solo la punta sud del paese, poi fa rotta verso sud, sopra i grandi laghi e i boschi canadesi (fuori fa -57).
Dopo cinque ore atterro a Phoenix, 47 gradi (cazzo 100 di escursione termica!), ma sono ancora dentro l'aeroporto per le operazioni doganali: impronte digitali di tutte le dita, foto e intervistina di rito. Mentre aspetto il mio turno, nell'aria condizionata volano le parole sbiascicate (sono americani del sud dopotutto) e ripetitive dei polizziotti: "please stay in a row you are not allowed to turn on any technological device in this area any phone cell should be switched off or it will be taken and destroyed it is forbidden to open any luggage in this area thank you for your cooperation" - sembra un film!
Esco dal terminal ed ecco il caldo: un gigantesco asciugacapelli puntato in faccia alla massima potenza, quasi lacrimano gli occhi. Sono indirizzato verso l'area dove partono tutti i mezzi per la citta', mi si avvicina un ragazzo ispanico con la pancia, le treccine, camicia rossa, pantaloni da basket e calzini bianchi :"hey yea boss, needa shuttle?", e mi procura un posto in un furgone fino all'hotel.
Il primo lungo giorno e' finito: mi addormento meritatamente sul mio letto gigante di fronte al mio televisore gigante, dopo una doccia gigante!

Main items of the day
3 brand new ford mustang shelby on the highway: red striped white, white striped blue and a gold colored - yes, sir I'm in the US!

Song of the day
Empty walls

Animal of the day
Boxer con bandana americana